Quello della corruzione sicuramente non è un problema nuovo per questo paese, nel mondo latino con il termine “corrotto” si indicava il pianto “recitato ad hoc” dalle “prefiche” o piagnone, pagate per intonare canti di elogio del defunto, oggi ha assunto un significato più ampio ed è usato per definire la condotta di chi agisce contro i propri doveri e obblighi. Molti subiscono il fascino del “potere” della corruzione, talvolta vi aderiscono in modo del tutto inconsapevole o perché spinti dalla convenienza o dalla necessità di uniformarsi al comune sentire. Un “sistema” illegale “governa” il nostro paese, ed è l’espressione stessa di una classe politica del tutto mediocre. Nella sanità l’opera questo “sistema” è stata quella di corrompere i medici per mezzo del prestigio, soldi e potere, insegnandogli a disprezzare gli altri terapisti e dividendo i medici tra loro e dagli altri, e snaturando così la loro professione. “Corrompere in Sanità equivale ad uccidere, farlo su larga scala equivale a compiere una strage!” Il risultato è del tutto visibile e sotto gli occhi di tutti, oggi dici sanità e pensi più ai reati che non alla salute, e questo ha un terribile impatto, sulla vita di tutti. Gli esponenti di questo “sistema” parlano di solidarietà, di fiducia e di salvezza ma sono, in realtà, delle “reti” che “gettate in mare”, hanno il solo scopo di sottrarre la speranza ai cittadini che versano in cattive acque.
Il loro unico scopo è incanalare il dissenso e molti si illudono che dissentire serva a cambiare qualcosa, ma esistono delle sostanziali differenze tra Attività e Azione in quanto l’Azione è fare quello che la situazione richiede, mentre l’Attività non è mai una risposta, è semmai il frutto del proprio malessere e dove la situazione diventa solo un pretesto. Quindi “l’attività è distruttiva mentre l’azione è creativa”.