Ricordo a tutti che le nostre iniziative sono sempre state pubbliche e mirano a garantire diritti per tutti i pazienti, da nord a sud. Lo dico perché alcuni, che non si prendono il tempo di leggere ciò che pubblico, mi contestano, in maniera egoistica, per i troppi riferimenti a ciò che avviene in Umbria. Parlo spesso di questa regione non solo perché è quella in cui viviamo, ma anche perché presenta peculiarità davvero uniche in Italia sotto molti punti di vista. Ad esempio, lo studio epidemiologico e clinico sulla DCCM, uno dei pochi in Italia, è stato condotto dall’Università di Perugia. In quegli anni, l’Università stava portando avanti ricerche sulla DCCM, ma nel 2001-2002 quel centro è stato chiuso a causa di una decisione della regione (amministratori poco avveduti) e le conoscenze acquisite sono state disperse.
Nel 2014-2015 è stata presentata una interrogazione parlamentare sulla DCCM. La prima, nel 2014, con richiesta di risposta in aula; la seconda, identica, con richiesta di risposta in Commissione Sanità. Per facilitarne la ricerca, il testo è disponibile qui: TESTO INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA D.C.C.M.
Un interrogativo che sorge spontaneo è il motivo per cui la Ministra Giulia Grillo, una delle firmatarie dell’interrogazione, abbia dovuto fare marcia indietro quando è diventata ministra. La risposta, come spesso accade, risiede nei dettagli.
Il silenzio delle istituzioni, e in particolare del Ministero della Salute, è assordante. Dalle ultime verifiche, sembra che non sia mai arrivata una risposta concreta. Purtroppo, le nostre istanze continuano ad essere rigettate, lasciando le necessarie risposte senza voce, e la politica, di qualsiasi colore essa sia, dimostra una totale incapacità di farsi interprete delle necessità dei cittadini. Questo silenzio istituzionale lascia uno spazio vuoto che, oggi più che mai, è necessario colmare.
Il silenzio delle istituzioni (Ministero della Salute) e il ruolo dei pazienti
Per questo motivo, penso che sia giunto il momento di alzare la voce. Con l’entrata in gioco dei fondi del Recovery Fund, che dovrebbero essere utilizzati per potenziare la sanità pubblica, non possiamo rimanere inermi. È il momento di scendere in piazza a Roma con una manifestazione pubblica sotto il Ministero della Salute, per difendere la nostra salute e i nostri diritti.
I pazienti, che vivono ogni giorno le difficoltà del sistema sanitario e le incertezze sulle cure, non possono più restare in silenzio. È il nostro momento di agire, di far sentire la nostra voce, di chiedere risposte concrete e urgenti. Solo insieme possiamo sperare di spingere le istituzioni a prendere posizione, a fare il necessario per il bene di tutti.
Vi invito quindi a scriverci attraverso il modulo di contatto. Fateci sapere cosa pensate, inviateci le vostre segnalazioni e, se avete informazioni recenti in merito alla cura basate sulle vostre esperienze personali, comunicatecele. Ne daremo conto, garantendo ovviamente la vostra privacy.